Estratto da Giancarlo Cataldi,
Abitazioni primitive, Firenze 2015
Gianmario Aspesi e Patrizia Tamburini, Un patrimonio senza tempo.
Apriamo qui le finestre su di un mondo al quale in pochi, consapevolmente, si affacciano. E' il mondo dell'architettura “primitiva, spontanea, rurale, nativa, indigena, tradizionale" e delle culture che ne hanno espresso i caratteri.
E' l'architettura fatta dall’intera comunità, non da un singolo individuo o da maestranze specializzate. Ogni tipo di abitazione ha una sua personalità e una sua storia, rappresentando l'essenza stessa di un popolo. Nell'architettura tradizionale è nascosto tutto l'ingegno di una comunità che ha imparato a coabitare con uno specifico ambiente per entrare nel mondo della pietra, del legno e della terra attraverso le ragioni costruttive, culturali, del luogo, del tempo ed energetiche a livello globale: dalle capanne dei pastori dell'Appennino ai trulli di Pugliesi, dalle cascine Lombarde alle case in pietra delle Isole Mediterranee o a quelle in legno delle Valli Alpine.
In questo viaggio ci faranno da guida i lavori elaborati presso la facoltà di Architettura di Firenze in una decennale ricerca universitaria iniziata negli anni ottanta. Ricerca che, rivista e rielaborata, restituisce, in un colpo d'occhio, la complessità di un fenomeno edilizio da non considerare, come purtroppo spesso accade, in chiave di mero folklore ma come parte integrante radicata nel DNA tipologico dell'architetture occidentali.